Un’intera settimana di ricerche ininterrotte, ed ecco il sensitivo Alocchi apparire dall’ombra dell’incertezza .”Yara Gambirasio è morta, è caduta in una trappola mortale. A ucciderla è stato un uomo pericolosissimo con qualche disturbo mentale”,"Vedo la carta dell'Imperatrice".Queste le ultime notizie.
Yara Gambirasio sarebbe morta per la volontà di un uomo cattivo, che avrebbe avuto un diverbio con la madre di Yara, a parlare è Mario Alocchi; il sensitivo racconta delle sue sensazioni in questo ottavo giorno di ricerche. L’ansia cresce, l’apprensione per le sorti della piccola di Brembate non si arresta ed è per questo che, forse, ci si affida alle sensazioni di chi pensa di avere la verità in tasca. Anche oggi come dal 26 novembre, si continua a cercare Yara ininterrottamente, le ricerche si sono estese alla provincia di Bergamo nei fiumi e nelle campagne, per non escludere nessuna pista, non lasciare indietro alcuna traccia che potrebbe riportare alla piccola Yara. Le speranze di ritrovarla viva sono poche, pochissime; non c’è una vera pista di riferimento,ed è questo uno dei limiti della ricerca che continua un po’ ciecamente, “a vista” come dice la protezione civile. I cani molecolari hanno fatto un gran lavoro, sotto sequestro parte della struttura dove gli animali avevano fiutato tracce della piccola Yara, ma inutilmente.
La ragazza sembra sparita nel nulla. Il sensitivo Mario Alocchi, come fatto precedentemente con Sarah Scazzi, esprime la sua sensazione putroppo tragica e afferma la morte della ragazza per mano di un assassino di cui non da riferimenti, un uomo sulla quarantina dice, vicino alla famiglia o comunque che ha avuto contatti passati con la madre della piccola Yara.
Si spera vivamente che il sensitivo sbagli, ma le speranze di ritrovarla viva, sono un fuoco che perde vita di giorno in giorno. Ancora una volta si riflette sulle persone che ci circondano. Nella provincia di Bergamo è inevitabile l’allarmismo, si protegge i propri figli per quanto si può e si continua a cercare Yara con la preghiera e con la protezione di una comunità, che anche oggi in questo ottavo giorno di ricerche, è amareggiata e incredula per quanto è accaduto.
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