Spegni la luce,
è mattino.
Saluti la notte
ad occhi neri
scomodi,
ed è un istante.
I rumori e i teatranti
sono fuori dalla stanza,
risate danzano lontane
sole.
Luci a inventare i volti
a colorare i corpi
nelle sere di Sicilia,
mai troppo ferme
mai troppo fredde.
Luci a riempirti di senso
fino a qui,
ed è un istante
quando tutto
si svuota,
in un istante.
E’ domani
e hai ancora
un pensiero da inventare.
E’ domani
che arriva troppo presto
e a volte no,
non arriva mai
nelle tue assenze,
nei tuoi pieni
e nei fogli di carta,
nelle tue mani.
Domani tarda
negli occhi
e in quelle facce.
Facce da capire
da osservare,
facce da rifare.
Spegni la luce,
è mattino.
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